Abbiamo approvato la delibera di iniziativa popolare che istituisce il registro sui trattamenti sanitari di fine vita (o meglio, il Registro delle attestazioni di deposito in merito alle dichiarazioni anticipate di volontà sui trattamenti sanitari di fine vita).
D'ora in poi, il Comune potrà ricevere e conservare un documento che attesta dove e presso chi un cittadino ha lasciato le proprie disposizioni su trapianti di organi, cremazione, e soprattutto trattamenti medici che intende o non intende consentire su di sé, quando si ritrova in una situazione di perdita di coscienza permanente e irreversibile.
L’iscrizione al Registro averrà nella forma di dichiarazione sostitutiva di attore notorio, potrà essere richiesta da tutti i residenti del Comune di Milano e il venir meno della residenza non comporterà la cancellazione. I cittadini potranno comunque, in ogni momento, chiedere la modifica o la totale rimozione della dichiarazione. I dichiaranti potranno anche nominare dei fiduciari che avranno il compito di collaborare all’attuazione delle dichiarazioni.
E' un passo piccolo ma importante, ma è chiaro che senza un intervento del Parlamento che colmi questo vuoto legislativo, la strada dei diritti sarà sempre in salita.
giovedì 11 luglio 2013
venerdì 5 luglio 2013
PUMS. Quando una "S" fa la differenza
Di cattiva mobilità si può morire.
Muoiono le città, quando diventano prigioniere di uno sviluppo urbanistico e infrastrutturale unicamente asservito trasporto privato; muoiono i suoi cittadini, lentamente, perdendo, senza accorgersene, la libertà di spostarsi e di godersi le bellezze della propria città.
Milano, per troppo tempo, si è attorcigliata nui suoi circoli viziosi, mix diabolici di alta concentrazione di automobili (55 ogni 100 abitanti, record in Europa), investimenti sbagliati (il tunnel di Gattamelata è solo l’ultima memoria di infiniti disastri), conservatorismi e scarsa capacità di visione.
Ma a volte, una “S” può fare la differenza. Quella “S” che ha innalzato il vecchio PUM (Piano della Mobilità) a PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), vera e propria anima della strategia di transizione ecologica su cui ci giochiamo la qualità del futuro della nostra città.
Da mesi ormai l’esperienza di successo di Area C è diventata testimonianza ambita e preziosa nei convegni sulla sostenibilità urbana di tutta Europa.
Ma con il percorso iniziato ieri, l'avvio del confronto sul nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, si fa ancora di più. Con coraggio, imbocchiamo la strada che getterà le basi per una svolta tangibile nel sistema di mobilità della nostra città, proiettandoci verso le migliori pratiche europee di sostenibilità urbana. Sviluppo delle infrastrutture per il trasporto pubblico, promozione di isole pedonali, ambientali ed ecologiche, supporto alla mobilità dolce, promozione della mobilità elettrica, smart, pulita e condivisa, attenzione alla sicurezza stradale, innovazione della logistica urbana, abbattimento delle barriere architettoniche.
Sono i principali cardini su cui si svilupperà il percorso dei prossimi sei mesi, aperto alla città e ai soggetti istituzionali e non istituzionali che avranno interesse a partecipare.
Per tutti potrà essere un'occasione per ridisegnare le forme e il senso della nostra città. Basterà saperla sfruttare, senza ideologia, senza strumentalizzazioni, e magari senza accusare chi lavora per fare di Milano una città più vivibile di essere arcaici o contadini, "con le carrozze e i calesse al posto delle auto”.
Milano, per troppo tempo, si è attorcigliata nui suoi circoli viziosi, mix diabolici di alta concentrazione di automobili (55 ogni 100 abitanti, record in Europa), investimenti sbagliati (il tunnel di Gattamelata è solo l’ultima memoria di infiniti disastri), conservatorismi e scarsa capacità di visione.
Ma a volte, una “S” può fare la differenza. Quella “S” che ha innalzato il vecchio PUM (Piano della Mobilità) a PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), vera e propria anima della strategia di transizione ecologica su cui ci giochiamo la qualità del futuro della nostra città.
Da mesi ormai l’esperienza di successo di Area C è diventata testimonianza ambita e preziosa nei convegni sulla sostenibilità urbana di tutta Europa.
Ma con il percorso iniziato ieri, l'avvio del confronto sul nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, si fa ancora di più. Con coraggio, imbocchiamo la strada che getterà le basi per una svolta tangibile nel sistema di mobilità della nostra città, proiettandoci verso le migliori pratiche europee di sostenibilità urbana. Sviluppo delle infrastrutture per il trasporto pubblico, promozione di isole pedonali, ambientali ed ecologiche, supporto alla mobilità dolce, promozione della mobilità elettrica, smart, pulita e condivisa, attenzione alla sicurezza stradale, innovazione della logistica urbana, abbattimento delle barriere architettoniche.
Sono i principali cardini su cui si svilupperà il percorso dei prossimi sei mesi, aperto alla città e ai soggetti istituzionali e non istituzionali che avranno interesse a partecipare.
Per tutti potrà essere un'occasione per ridisegnare le forme e il senso della nostra città. Basterà saperla sfruttare, senza ideologia, senza strumentalizzazioni, e magari senza accusare chi lavora per fare di Milano una città più vivibile di essere arcaici o contadini, "con le carrozze e i calesse al posto delle auto”.
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