venerdì 15 aprile 2011

Se non noi, chi?

Negli ultimi giorni sono apparse diverse notizie per nulla edificanti riguardanti l’attuale amministrazione milanese e regionale. 
Partendo dalla prima, è di questi giorni la chiusura dell’inchiesta sul figlio del sindaco uscente Letizia Moratti, Gabriele Moratti, accusato di aver allestito una casa in un capannone ad uso commerciale in via Ajraghi. L’accusa risale ai primi di Marzo ma giusto pochi giorni fa il giovane rampollo di casa Moratti, su suggerimento della Procura ha smantellato l’immobile (la Bat-Casa, come è stata ribattezzata in base all’arredamento ben poco commerciale e alquanto bizzarro, testimoniato dalle foto apparse oggi su Repubblica.
È chiaro che il problema risiede nel fatto che l’abitazione sia nata da un raggiro della legge edilizia e il fatto che sia il protagonista sia l’attuale figlio del sindaco deve far riflettere.

Passando alla vicenda che in questa settimana ha colpito il PDL in regione che è sicuramente più importante: la chiusura dell’inchiesta della Procura di Milano sulle firme false consegnate per presentare la lista “Per la Lombardia” di Formigoni
Il procuratore che ha coordinato l’inchiesta, Alfredo Robledo ha, infatti, invitato a comparire in procura diversi consiglieri comunali lombardi a seguito dell’accertamento dell’invalidità di 700-800 firme. Considerando che per presentare una lista erano necessarie 3500 firme e che la lista di Formigoni ne ha presentate 3800, appare subito evidente che il problema sia grave.

Ci sono due elementi che accomunano queste vicende: il partito di riferimento e la tragicomicità delle notizie, i cui dettagli mi hanno fatto sorridere (la casa modello Batman e il fatto che le firme in Lombardia vennero raccolte in fretta perché all’ultimo minuto, sotto il dictat del Presidente del Consiglio, la lista venne riaperta per cambiare l’ordine dei candidati per inserire Nicole Minetti)
Ma è un sorriso amaro: è qui che la commedia si trasforma in tragicommedia. 
Questa è la fotografia del primo partito a Milano, in Lombardia e in Italia, ed è tutt’altro che edificante. 
Ma prescindendo da facili constatazioni elettorali, urge più che altro riflettere sui livelli qualitativi della politica italiana. Di quanto tutto questo di fatto contribuisca ad allontanare i giovani dalla politica, minando la loro fiducia verso le istituzioni e impedendo di fatto un cambio di rotta che solo dai giovani potrebbe arrivare.
In questo scenario la risposta più facile (e più terribile) è il qualunquismo: "la politica è uno schifo e i politici si fanno solo gli affari loro". E' la logica del "tanto sono tutti uguali", quella che fa soccombere ogni tentativo di rinnovamento, permettendo di fatto alla cattiva politica di resistere e a quella buona di essere sconfitta dal populismo e dalla legge del più forte.
E' la sfida più dura, ma questa partita si deve vincere all'interno della politica. 
La politica stessa (e non l’anti-politica) dev'essere la risposta! 
La partecipazione, la voglia di conoscere, il coraggio di pensare "Io credo in un paese diverso e non lascerò che l'indifferenza e la disillusione colonizzino le nostre menti". 
Se non ora, quando? Se non noi, chi?

"The future's in the air
I can feel it everywhere
Blowing with the wind of change"
(Scorpions - Wind of change)


www.votalazza.it
www.emanuelelazzarini.it

Nessun commento:

Posta un commento