Certo, se si fosse raggiunto un accordo più pregnante forse qualche parola in più sarebbe stata spesa, ma è indubbio che anche il racconto delle sconfitte serve ad affilare le strategie per i prossimi appuntamenti. Ed è altrettanto indubbio che se la società civile e gli elettori (e quindi i media) non comincieranno davvero a darsi da fare per mettere sotto pressione i propri governi affinchè si raggiungano obiettivi significativi in termini di ambiente, clima, povertà e sostenibilità dello sviluppo, mai potremo vedere realmente i segni del cambiamento.
Dunque, cosa è successo a Rio+20?
La montagna ha partorito un topolino (ecco il testo dell'"accordo").
Se ne è parlato su tanti blog e testate indipendenti, ma credo che il modo migliore per capirci qualcosa sia leggersi questo articolo di Alexios Mantzarlis, consulente per UNDP presso Rio+20, che sintetizza in modo puntuale i punti principali emersi dalla conferenza.
E per non farsi mancare proprio nulla, il consiglio è di fare un giro sul blog di Emanuele Bonpan, bravissimo giornalista ecologico freelance inviato a Rio.
Ecco alcuni degli articoli che Emanuele ha pubblicato durante i giorni di Rio. Buona lettura.
Rio+20, niente risultati, tanta volontà dal basso
La partita dei Soldi di Rio+20
Doppio autogol
RIo, finalizzato il testo dell’accordo
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