Stiamo per accogliere a Milano, per Expo 2015, 20 milioni di visitatori. Viaggiatori di tutti i tipi, senza dubbio.
Wayfinding (orientamento pedonale) e Zona 30, il progetto di moderazione della velocità massima di 30 km/h per alcune zone cittadine, recepiscono le indicazioni della “Risoluzione sulla sicurezza stradale europea per il 2011-2020” del Parlamento europeo, che “raccomanda vivamente alle autorità competenti di introdurre una velocità massima di 30 km/h per le zone residenziali e per tutte le strade urbane a una sola corsia che non dispongono di pista ciclabile separata, al fine di proteggere meglio gli utenti vulnerabili della strada”. Ma, allo stesso tempo, intendono valorizzare aree di pregio storico-architettonico e creare itinerari suggestivi per quanti visiteranno la nostra città. Insieme ad altri importanti lavori quali la ristrutturazione delle torri del Museo Archeologico, in via di ultimazione, e gli interventi di riqualificazione edilizia in via Brisa, che andranno a sanare ferite rimaste aperte sul territorio dai tempi della seconda guerra mondiale, con questo nuovo progetto si darà vita a un percorso, nella Milano Romana, ancora più articolato e suggestivo.
Si parte a febbraio. Poi, nella Zona 30, più precisamente da maggio, 150 totem posizionati in varie aree della città (compresa la Milano Romana) racconteranno luoghi, monumenti, musei, servizi, parchi, teatri e molto altro, tutti raggiungibili in pochi minuti e naturalmente a piedi (grazie al lavoro preziosissimo degli amici di 8 Planning Minds).
Questa in sintesi è la filosofia di Wayfinding e Zona 30. Del resto, ci ha insegnato Deleuze, è proprio attraverso i segni e l’apprendimento di una segnaletica che ci si avvicina alla verità, a quella dei luoghi, delle cose, delle persone. Decifrare e interagire con differenti mondi di segni sarà l’affascinante e prossimo compito che Expo ci propone di affrontare.
Con entusiasmo. E colore.
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